Altri articoli sul numero 89 Articoli sullo stesso argomento Vincenzo Surgo vuole sapere se il suo lettore CD portatile PCMCIA per notebook di marca anonima (di cui allega una fotocopia del manuale) e' collegabile anche all'A1200. Elettricamente la porta PCMCIA di A1200 ed A600 e' compatibile con la maggior parte delle periferiche standard, quindi facendo una prova non si rischiano danni. Il problema e' solo dal lato software: attualmente esistono driver Amiga PCMCIA solo per alcune schede di rete Ethernet e ISDN, modem USrobotics, schede di memoria e alcuni specifici controller di hard disk e lettori CD SCSI e IDE. Sfortunatamente tra di essi non figura esplicitamente il modello di Vincenzo, quindi l'unica soluzione e' una prova diretta, con il pacchetto di driver di Idefix. Luca Campana, Alessandro Marzini e molti altri lettori hanno incontrato dubbi o problemi sull'uso dei masterizzatori CD-ROM con Amiga. Poiche' lo spazio di queste pagine non basterebbe per affrontare completamente i recenti cambiamenti del mercato (sia hardware che software), prossimamente l'argomento verra' trattato con l'importanza che merita. Non esitono progetti PD per costruire un controller IDE per l'A1000, tuttavia il progenitore della stirpe Amiga puo' essere espanso con la schedina interna adIDE (fuori produzione) oppure con il controller esterno AT508 della BSC/Alfadata. Supportano sia hard disk EIDE che lettori CD in standard ATAPI. Giulio Campus possiede un A4000T con hard disk SCSI Seagate, che non e' riuscito ad espandere con un lettore CD ATAPI Matshita CR-581-M regolarmente funzionante su un A1200. Il CD ATAPI va sempre collegato come slave, perche' la porta IDE dell'A4000 non si aspetta di trovare dispositivi master in standard ATAPI. Poiche' il Kickstart (anche 3.1) presuppone che il master sia sempre un hard disk, collegando un lettore CD di solito il boot viene interrotto. La catena IDE usa un approccio completamente diverso rispetto a quella SCSI. Mentre sul bus SCSI tutte le periferiche sono indipendenti, su quello IDE il master media le comunicazioni verso lo slave. La conseguenza e' che non tutti i lettori CD possono funzionare come slave se non hanno un master che li pilota, e probabilmente questo e' il caso del Matshita di Giulio. Per risolvere il problema bisogna utilizzare un costoso lettore SCSI, oppure aggiungere un hard disk EIDE configurato come master. La seconda soluzione ha anche il vantaggio di mettere a disposizione un hard disk "di servizio" su un bus diverso da quello SCSI2 "principale": distribuendo i dati e i programmi in maniera opportuna, si elimineranno cosi' anche potenziali problemi e colli di bottiglia. Ad esempio il lento accesso all'hard disk IDE non causa perdita di interrupt dalla porta seriale, inevitabile quando sulla motherboard del 4000T si usano dischi SCSI2 veramente veloci. Quindi il disco IDE e' il piu' adatto per contenere software e dati per collegamenti a Internet. La massima capacita' di hard disk gestibile direttamente da AmigaDOS e' di 4Gb, che e' anche la massima capacita' supportata dall'attuale release del software della Vlab Motion. Applicando le patch opportune, come spiegato sul numero 88, AmigaDOS puo' gestire anche hard disk piu' grandi. La presa per il lettore CD interno dell'A4000T si trova sulla daughtercard con le uscite audio posteriori, come indicato nel manuale a corredo del computer. E' uno spinotto a tre contatti, di cui il centrale e' la massa e i due laterali sono gli ingressi destro e sinistro; un cavetto adatto ad alcuni modelli di CD-ROM dovrebbe essere gia' presente.