Altri articoli sul numero 71 Stefano Avanzo ha un dubbio sul campionatore audio incluso nell'Home Music Kit Commodore: registrando dall'uscita del CD32 suoni di basso volume, quando si riproduce il segnale e' presente un fruscio indesiderato. E' particolarmente fastidioso se il brano musicale termina con un fading progressivo, perche' non e' possibile farlo sparire aumentando il volume di registrazione, altrimenti il campionamento sarebbe distorto all'inizio del fading quando il suono ha ancora volume normale. Cio' che Stefano ha descritto e' la manifestazione di una delle principali caratteristiche della tecnologia digitale: la quantizzazione. Questo procedimento deve essere effettuato ogni volta che si converte qualcosa dal mondo analogico in cui viviamo al mondo digitale del calcolatore. E' molto piu' conosciuto ed evidente nel caso delle immagini, dove il risultato delle sperimentazioni e' per noi piu' immediato e percepibile. Prima o poi a tutti capita di avere una bella immagine true color a 24 bit 320x200 pixel (che per i nostri scopi e' assimilabile alla fotografia originale, analogica), e di volerla usare come sfondo del Workbench. Se abbiamo a disposizione un vecchio Amiga con chip-set ECS, possiamo usare al massimo il modo PAL hi-res, nel quale il colore di ogni pixel e' codificabile con soli 4 bit, per un totale di appena 16 colori. E' di aiuto la tecnica del dithering, cioe' usando un programma di elaborazione delle immagini come ImageFX o AD-PRO e' possibile far coincidere ogni pixel dell'immagine originale con una scacchiera di quattro pixel dell'immagine da visualizzare, calcolati in modo che visti da lontano l'occhio li "impasti" per formare un colore intermedio non direttamente disponibile. Il risultato finale e' un'immagine a 4 bit per pixel (cioe' "quantizzata su 4 bit") piu' aderente all'originale, in cui pero' l'occhio nota della "granulosita'" o "sporcizia", cioe' pixel di colore spurio soprattutto attorno ai bordi degli oggetti. Se avessimo a disposizione un A4000 col chip-set AGA sarebbe possibile applicare il dithering ad una versione a 256 colori dell'immagine, ottenendo un risultato molto vicino all'originale: l'immagine "quantizzata su 8 bit" e' meno sporca di quella su 4 bit. Inoltre, e' intuitivo che se partiamo da un'immagine con poco contrasto (pensiamo a qualcosa di scuro, come il rendering di una scena futuribile in stile "Blade Runner"), avendo meno colori otteniamo un risultato molto piu' naturale rispetto a quello che si puo' ottenere con un'immagine solare e variopinta, cioe' con molto contrasto: all'aumentare del numero di bit con cui si esegue la quantizzazione aumenta la "dinamica" dell'immagine, cioe' la differenza tra il colore piu' chiaro e meno chiaro rappresentabile. Tuttavia, anche in questo caso un confronto diretto con l'originale mostrerebbe che la nostra immagine AGA ha qualcosa che non va, infatti resta la ben nota granulosita' dei colori prodotta dal processo di dither. E' presente dappertutto, ma nel corpo dei colori solidi tende a mimetizzarsi sotto le spoglie di una leggera texture, mentre e' piu' evidente attorno ai bordi delle zone molto contrastate. Se prendessimo una sequenza di queste immagini e creassimo un'animazione, scopriremmo che questi "pixel sbagliati" sembrano danzare sull'immagine esattamente come la "nebbia" (rumore) che offusca le trasmissioni televisive di stazioni deboli: non e' una combinazione, ma la manifestazione tangibile di una legge fisica. Cio' conferma che questa sporcizia e' un vero e proprio rumore, detto "di quantizzazione", che per quanto abbiamo visto e' chiaramente dovuto alla necessita' di codificare su un numero di bit limitato il valore della lunghezza d'onda corrispondente al colore di un certo raggio di luce, grandezza che puo' assumere infiniti valori. Comunque il nosto occhio ha dei limiti e non riesce a distinguere oltre un certo numero di colori: basta usare un numero di bit abbastanza alto (per esempio 32) perche' il rumore di quantizzazione apparentemente sparisca. In realta' bastano anche meno bit, perche' ben pochi monitor hanno fosfori a cosi' alta definizione di colore da riprodurre veramente gli oltre 16 milioni di colori di cui e' capace AGA.