Altri articoli sul numero 63 Poche cose sono distruttive per un computer come un'immersione nell'acqua fangosa di un'alluvione: fortunatamente anche nei casi piu' disperati e' possibile recuperare gran parte dell'Amiga. In linea di massima i metodi esposti vanno bene anche se bisogna rimediare ad un rovesciamento di bevande su tastiera o unita' centrale, che puo' capitare facilmente a chi utilizza la postazione dell'Amiga come luogo deputato anche alla nutrizione e al sonno. Innanzi tutto bisogna evitare di dare tensione all'Amiga sperando nel miracolo: se e' finita sotto il fango, una semplice ripulita esterna non basta, perche' i residui entrati nell'alimentatore potrebbero causare correnti di dispersione dannose che alla lunga innescano la corrosione delle piste e dei contatti: questo e' particolarmente vero per i residui secchi di caffe', CocaCola e deiezioni animali (es: gatti). Invece bisogna smontare Amiga e periferiche fino all'ultima vite, pulendo le carrozzerie anche all'interno. I cavi piatti che collegano floppy e hard disk si possono buttare via perche' sono diventati inaffidabili ed e' facile procurarsene dei nuovi. Le schede vanno esaminate bene: non tutte sono costruite con gli stessi materiali. Quelle in cartone bachelizzato (solitamente di colore marrone) usate in molti televisori e nei monitor (Philips) si deformano a contatto con l'acqua spezzando le piste: in questi casi il recupero e' piu' difficile. Se non sono gia' troppo rovinate conviene limitarsi a lavare con l'acqua il lato delle piste, asportando dal lato componenti il grosso dello sporco. Per accelerare l'asciugatura si puo' usare un getto di aria rigorosamente fredda. Le schede in "vetronite" usate nel computer sopportano benissimo l'acqua, che potrebbe dare qualche problema solo per i componenti elettronici della motherboard e delle schede piu' vecchie: oggi, in fase di produzione, dopo la saldatura i residui di fondente vengono asportati dalle schede proprio da un lavaggio in acqua e solvente! Dopo avere sfilato tutti gli integrati dai loro zoccoli, possono essere messe brevemente sotto l'acqua corrente per ammorbidire il fango o la macchia, da raschiare via delicatamente con uno spazzolino a setole morbide concentrandosi su contatti e jumper, evitando di smuovere troppo i condensatori elettrolitici (i componenti a forma di cilindretti verticali). Alla fine le schede si possono risciaquare per qualche minuto, asciugandole con un panno di cotone o carta (non usare sintetici, che generano cariche statiche). Dopo la pulizia tutte le schede vanno esaminate attentamente per individuare le piste corrose da ripristinare. Eventuali tracce di ruggine sui piedini dei circuiti integrati non sono preoccupanti: diminuiscono l'affidabilita' dell'integrato, ma poiche' il chip viene ricoperto da uno strato di vetro prima di essere incapsulato dentro il contenitore di plastica (il procedimento si chiama "passivazione"), la ruggine non lo raggiunge e contamina tanto facilmente. Se durante la pulitura un condensatore si spezza, non c'e' da disperarsi perche' di solito l'Amiga funziona lo stesso. A questo punto si possono spruzzare i contatti e gli zoccoli con spray disossidante di tipo secco (che evapora completamente e non lascia residui), reperibile nei negozi di materiale elettronico, inserendo e togliendo ripetutamente il connettore o l'integrato dallo zoccolo per potenziare l'azione del liquido. I chip vanno lavati e asciugati a parte, spruzzando poi i piedini con lo spray e levando l'ossido con carta vetrata extrafine numero P400 o P500. Sui pettini delle schede e delle SIMM si passa una gomma da matita, poi il disossidante. L'alimentatore va pulito allo stesso modo; la sua ventola (una comune ventola per PC da 12V e 80mm di lato) deve essere sostituita e tutti i connettori spruzzati di disossidante. L'alimentatore di A2000 parte solo se la ventola e' collegata e funzionante. A questo punto si puo' rimontare l'Amiga (lasciando sconnessi floppy, hard disk, mouse e tastiera) e provare ad accendere: dopo un po' deve apparire l'immagine del dischetto. Se cosi' non accade, o l'alimentatore e' rotto (la ventola non gira, il led Power non si accende) o uno degli zoccoli non e' stato ben disossidato. I floppy disk alluvionati sono difficilmente recuperabili: se una pulizia sommaria non da' esito positivo, conviene risparmiare la fatica e comperarlo nuovo. Indicazioni per la sostituzione sono stati pubblicati sul numero 60 di Amiga Magazine. Gli hard disk hanno una possibilita' di recupero superiore, perche' motore e testine sono in una zona sigillata (ma non a tenuta stagna); basta separare la scheda elettronica dalla meccanica e pulirla come le altre. Infine si puliscono tastiera e mouse: il loro recupero dipende soprattutto dal modello e dall'entita' della corrosione dei contatti, ma di solito sono robusti e non richiedono cure particolari. Purtroppo confermo ai lettori che l'hanno chiesto che il contenuto dei dischetti alluvionati non si puo' recuperare, perche' l'acqua e la lenta asciugatura provocano l'alterazione dell'ossido magnetico: quelli che erano dati ora sono ruggine e niente puo' resuscitarli. Si puo' solo sperare che una volta estratto dal guscio e lavato il dischetto si riveli essere del tipo con strato di protezione impermeabile in mylar.