Articoli sullo stesso argomento Uso Amiga dal settembre del 1999, da quando ho comprato un 1200 usato da un rigattiere. Conoscevo gia' Amiga ai tempi in cui il mio 500 regnava incontrastato sulla mia scrivania, ma adesso, soprattutto grazie ad Amiga Life (che leggo dal 107, i primi due non sono riuscito a trovarli), mi e' tornata la voglia di usare Amiga. La mia configurazione attuale e': A1200, Bizzard 1230/50, Blizzard SCSI kit IV 12 Mb di RAM e HD da 2 Gb. Sono tuttavia stanco di avere i cavi in giro per camera e di non poter usare il CD visto che quello SCSI che ho e' tornato in pasto al PC. Adesso arrivo al dunque, come fare per mettere tutto in un case? Ho scaricato dalla rete un po' di file ed ho capito come fare per collegare il tutto tranne che per la tastiera. Quale adattatore mi consigliate, che sia a basso costo ma che funzioni bene? Non e' possibile in qualche modo riutilizzare la tastiera del 1200? Ed inoltre, vorrei prendere (in seguito) uno scandoubler ma per il momento volevo usare il monitor VGA anche su Amiga! Potreste pubblicare uno schema da costruire per poter collegare il 1200 al VGA con la lista di come fare per settare il tutto a 640x480 (anche se so che non potrei usare piu' programmi a 15 KHz)? In questo modo il 1200 rallenta? Per mettere una scheda video nella mia configurazione, devo per forza comprare lo zorro o l'ateo bus? Non esiste niente da mettere cosi? Scusate ma sono un novellino. Francesco Ballerini Il collegamento della tastiera e' lo scoglio piu' grande da superare per trasportare l'A1200 in un cabinet tower per PC, operazione ormai ben descritta da una moltitudine di file disponibili sul circuito Aminet. Se gli ostacoli meccanici sono facilmente superabili, soprattutto scegliendo un cabinet a torre ad altezza piena e non un minitorre, il collegamento della tastiera ci pone di fronte ad un'alternativa: sostituire la tastiera con quella di un Amiga 2000, 3000 o 4000 e adeguare la scheda madre al nuovo hardware, oppure riutilizzare la tastiera originale modificando il modo in cui e' collegata alla scheda madre. In entrambi i casi bisogna mettere mano al saldatore. A livello teorico esiste una terza strada che non comporta nessuna modifica alla scheda madre dell'A1200: consiste nell'acquistare uno speciale adattatore (prodotto da Micronik e altri) che si innesta nel pettine della scheda madre dell'Amiga e lo trasforma in un connettore minidin che accetta una normale tastiera per PC compatibili. Oggi e' una soluzione sconsigliabile, perche' il suo prezzo e' notevolmente aumentato. Inoltre, vista l'origine tedesca, con le normali tastiere italiane ha qualche piccola difficolta' nella gestione dei tasti aggiuntivi. La prima soluzione e' piu' semplice, perche' e' sufficiente dissaldare due piedini del chip controllore di tastiera della scheda madre di A1200 e saldarli ai contatti del nuovo connettore da pannello per la tastiera Amiga standard. Lo schema mostra il collegamento del connettore per la tastiera. In questo modo si perde la possibilita' di resettare l'Amiga premendo i tasti Control, Amiga destro e Amiga sinistro, che nell'A2000, A3000 ed A4000 e' garantita da un apposito circuito della scheda madre. Si puo' pero' surrogare collegando un filo del pulsante di reset del cabinet PC alla massa elettrica della scheda madre (filo nero dell'alimentatore) e l'altro al pin 1 dell'integrato U13 (keyboard micro). La tastiera degli Amiga 2000, 3000 e 4000 accetta la pressione contemporanea di piu' tasti, a differenza di quella originale dell'A1200. Chi preferisce riutilizzare la tastiera originale del computer deve costruire una prolunga al cavo di collegamento. Si inizia dissaldando dalla scheda madre il connettore speciale che accetta il cavo flat della tastiera. È un'operazione delicata che richiede un po' di esperienza per evitare danni; puo' essere particolarmente utile una stazione dissaldante. Il connettore dovra' essere saldato su un pezzetto di basetta millefori, al quale si saldano le estremita' del cavo multifilare che colleghera' la tastiera al tower. La vecchia tastiera puo' essere mantenuta nel guscio di plastica originale di A1200, oppure inserita nel guscio di una tastiera PC opportunamente modificato. I perfezionisti possono cercare l'apposito kit Micronik che rende esterna la tastiera originale dell'Amiga 1200. L'altra estremita' del cavo di collegamento dovra' essere terminata con un connettore standard a 25 poli da innestare su un corrispondente connettore fissato al pannello posteriore del computer; da qui partiranno i conduttori di collegamento con le piazzole della scheda madre. Il cavo puo' essere lungo circa un metro e mezzo. Chi possiede anche un PC, per comodita' potrebbe condividere una sola tastiera e mouse. In questo caso e' necessario acquistare il commutatore tedesco 2switch (reperibile nel mercato dell'usato) oppure convertitori di protocollo per usare le periferiche PC con l'Amiga: quello per il mouse si chiama Punchinello ed e' commercializzato da Power Computing, mentre quello per la tastiera e' prodotto da Cabletronic. Per chi non possiede un deinterallacciatore il primo problema da risolvere per collegare l'Amiga 1200 al monitor PC standard e' la realizzazione del cavo di collegamento tra connettore per scheda VGA a 15 pin e presa video Rgb di Amiga a 23 pin. L'adattatore da 23 a 15 pin normalmente usato e' lo schema di figura 2. I tre segnali R,G,B analogici vengono direttamente connessi al monitor, mentre i sincronismi orizzontale e verticale passano per un buffer TTL di disaccoppiamento ottenuto con due inverter in serie. I conduttori dei segnali R,G,B (pin 1,2,3 del connettore VGA) sono schermati; la calza va saldata sui pin 6,7,8. A, B, C, D sono inverter contenuti nell'integrato SN74LS14. Questo schema e' funzionalmente equivalente a quello dell'adattatore originale Commodore, che usa un circuito integrato reperibile con difficolta'. In pratica questa non e' sempre la soluzione migliore. I monitor spesso utilizzano la polarita' dei sincronismi per stabilire il rapporto altezza/larghezza dell'immagine, ed e' possibile che invertendo la polarita' uno o entrambi i sincronismi, o sopprimendo uno dei due inverter, l'ampiezza dell'immagine riesca a riempire tutto lo schermo o, viceversa, non debordi piu'. Alcuni monitor funzionano correttamente anche con un cavo semplificato senza componenti elettronici, che conviene sperimentare per primo. L'eventuale incompatibilita' e' segnalata dalla mancata partenza dell'Amiga. I conduttori dei segnali R,G,B (pin 1,2,3 del connettore VGA) sono schermati; la calza va saldata sui pin 6,7,8. Per attivare il modo VGA bisogna cancellare le preferenze di overscan dal relativo cassetto, quindi copiare l'icona VGAonly dal cassetto storage a quello che contiene i modi video attivi. Ogni programma che apre uno schermo PAL farebbe sparire il video, e per evitarlo bisogna caricare nella startup-sequence un programma per la promozione automatica degli schermi come Promoter e riavviare l'Amiga. Non tutti i monitor VGA sincronizzano la frequenza verticale di 50 Hz generata dalla modalita' DblPAL; in questo caso sara' necessario usare la modalita' DblNtsc che ha frequenza maggiore. Il problema piu' comune che sorge quando si vuole visualizzare il modo DblPAL e' la presenza di due zone verticali nere ai bordi dell'immagine perche' il comando di ampiezza orizzontale del monitor e' insufficiente. Infatti, mentre nei monitor standard di Amiga e' consuetudine regolare di fabbrica la dimensione del raster (l'area illuminata dal fascio elettronico) in modo che debordi dallo schermo, nei monitor VGA il raster e' solo nella zona centrale dello schermo, e di conseguenza la circuiteria video non genera un bordo ampio come quello di Amiga. Gvp produsse una scheda grafica per A1200 appartenente alla serie Spectrum da inserire nello slot Pcmcia, ma ebbe uno scarsissimo successo commerciale e venne immediatamente abbandonata. Vista la rarita', reperirla nel mercato dell'usato e' praticamente impossibile. Non esistono al momento altre possibilita' per aggiungere schede grafiche all'A1200 senza trasferirlo in un cabinet tower (o almeno estrarlo dal suo guscio originale).