Altri articoli sul numero 74 Saverio Creanza chiede se e' possibile leggere con un A4000 munito di controller IDE Tandem il contenuto di un hard disk formattato da una macchina MS-DOS, per trasferire rapidamente grandi quantita' di dati tra i due computer. Un procedimento per la condivisione dell'hard disk tra Amiga e PC e' gia' stato illustrato sul numero 58, ma nel caso di semplice intescambio totale del disco rigido e' piu' semplice utilizzare le procedure fornite a corredo di CrossDOS v.6, venduto dalla canadese Consultron. Questo recente aggiornamento a pagamento del filesystem MS-DOS (incluso a partire dalla versione 2.1 del Workbench) permette anche la lettura e scrittura delle cartucce removibili Syquest, Bernoulli o magneto-ottici in formato MS-DOS. I dischi rigidi utilizzabili per lo scambio possono avere qualsiasi tipo di interfaccia (tranne l'ormai superata ST506 e ESDI, riconoscibile dalla caratteristica coppia di cavi piatti che giungono all'hard disk). Potrebbero sorgere problemi solo con dischi EIDE di capacita' superiore a 512Mb (CrossDOS 6 non sempre puo' leggere partizioni piu' grandi di 512Mb o quelle poste alla fine del disco), e con gli hard disk SCSI. Infatti nell'ambiente IBM non esiste uno standard equivalente all'RDB di Amiga per descrivere le informazioni di partizionamento dei dischi SCSI, e CrossDOS non sa riconoscere tutte le possibili convenzioni adottate dai produttori di controller MS-DOS. Se si prevede uno scambio di dati molto frequente e con coinvolgimento di grandi quantita' di dati, commutare ogni volta un hard disk tra l'Amiga e il PC potrebbe non essere la scelta piu' efficente. Infatti potrebbero manifestarsi problemi di compatibilita' tra l'hard disk e il PC o l'Amiga, con corruzione dei dati o difficolta' di boot. Se non si fa uso degli appositi kit per il montaggio estraibile (o esterno) l'eccessiva manipolazione della meccanica nuda e dei cavi piatti e' fonte di guasti. La soluzione piu' flessibile e produttiva e' il collegamento in rete ethernet: occorrono due schede di rete, una per Amiga e una per il PC o Macintosh. I vantaggi principali sono due: i dati sono condivisi istantaneamente man mano che vengono creati senza necessita' di spegnere il computer per effettuare lo scambio del cavo, e si puo' accedere ad un numero di hard disk e periferiche a piacere, appartenenti anche a piu' di due computer. Tra gli svantaggi figura l'alto costo di una scheda di rete per Amiga (specialmente se PCMCIA) e la velocita' di trasfermento dati limitata a circa 400-800Kb/sec. Quando non e' indispensabile l'accesso immediato ai file puo' essere particolarmente conveniente servirsi di uno streamer a nastro SCSI2 (possibilmente in standard 4 mm o 8 mm). Si tratta di una periferica relativamente costosa, ma indispensabile in qualsiasi attivita' professionale dove e' opportuno archiviare velocemente i lavori finiti affinche' non ingombrino i dischi, mentre il regolare backup degli hard disk e' vitale. Lo standard 8 mm, in passato riservato alle applicazioni video di altissimo livello per via dei costi, da pochi mesi e' stato reso piu' accessibile grazie ad un'unita' portatile esterna prodotta da Hexabyte, velocissima e con 14Gb di capacita'. La procedura di scambio dati tramite nastri per streamer SCSI tra sistemi diversi ha il vantaggio di essere da tempo completamente standardizzata, quindi e' piu' difficile che dia problemi rispetto ad altre soluzioni e non e' limitata al solo passaggio tra MS-DOS e Amiga; inoltre il software necessario puo' essere reperito interamente nel pubblico dominio. Questo argomento e' gia' stato affrontato sul numero 56, a cui rimandiamo per i dettagli. I componenti software da procurarsi per ciascun computer sono due. Il primo e' il driver che consente al sistema operativo di dialogare con lo streamer in modo compatibile con lo standard di interscambio: BTNtape o DillonTape su Amiga (reperibili su Aminet), i driver ASPI o CAM per MS-DOS, l'init fornito con lo streamer per il Macintosh. Il secondo componente e' il programma tar o gnutar, ovviamente nella versione completa in grado di pilotare lo streamer. E' un programma spartano, che si utilizza da shell (o dalla richiesta comandi MS-DOS) e consente di registrare o recuperare dal nastro un intero ramo di directory. Occorre fornire al programma due soli parametri, che specificano se l'ordine dei byte da trattare e' normale o rovesciato e il numero di byte da trattare per ogni operazione sul nastro (blocchi di grande dimensione velocizzano le operazioni). Seguendo questa via, si ottiene automaticamente anche una copia di sicurezza dei dati sul nastro, che dovra' sempre essere etichettato col valore dei parametri. Se non si conosce la dimensione del blocco utilizzata per scrivere un nastro, si puo' procedere per tentativi finche' il processo di restore smette di bloccarsi dopo i primi file. Un'alternativa piu' veloce consiste nell'usare un drive per cartucce magneto-ottiche o magnetiche, come lo ZIP Drive. Il costo elevato e la capacita' relativamente ridotta dei dischi li rendono meno adatti ai backup permanenti; gli accorgimenti da seguire sono simili a quelli per lo scambio di hard disk. Per lo scambio dati tra Amiga e Macintosh le soluzioni migliori sono gli emulatori Emplant o ShapeShifter oppure il pacchetto CrossMAC (anch'esso prodotto da Consultron).