Altri articoli sul numero 44 Articoli sullo stesso argomento Il chip set AGA necessita di un monitor multisync in grado di sincronizzarsi con una frequenza orizzontale minima di 15 Khz e verticale di 50 Hz: questo dipende da modo in cui funzionano i chip custom (consultate l'articolo sul futuro chip set per saperne di piu'). Purtroppo queste frequenze non vengono piu' usate dalle schede S-VGA, di conseguenza sono rimasti sul mercato pochi modelli di monitor in grado di accettarle. Pochissimi sono in grado di coprire tutto lo schermo orizzontalmente, sia perche' sono pensati per funzionare con schede VGA, che non generano un bordo come fa Amiga, sia perche' gli utilizzatori di "compatibili" si aspettano 8 - 16 mm di bordo nero ad ogni lato del raster, mentre gli utenti Amiga sono abituati ad avere un monitor televisivo, regolato in overscan. Il monitor 1960 deve funzionare anche con i "compatibili" Commodore percio' per come e' tarato di fabbrica in alcuni modi video il raster e' stretto. La soluzione piu' semplice consiste nell'agire sul comando di ampiezza orizzontale interno, come spiegato sul numero 38 di Amiga Magazine, ma poi potrebbe non essere piu' possibile usare il monitor connesso ad una scheda VGA. I tre monitor descritti sul numero 38 sono rappresentativi per le possibili soluzioni circuitali adottate dai vari costruttori; il modo di procedere e' sempre lo stesso. E' opportuno misurare il valore dell'alta tensione prima della taratura, e assicurarsi che dopo non sia cambiato. Nei monitor monocromatici si deve invece agire sugli anelli di ferrite magnetizzata posti sul giogo del tubo catodico, dopodiche' si ripristina l'ampiezza verticale con l'apposito comando. Nei monitor a colori quegli anelli, se presenti, regolano la purezza di colore e non vanno mai spostati. Il problema in realta' e' stato decisamente esagerato: anche se sono pochi, esistono monitor anche a 17 pollici in grado di visualizzare tutte le risoluzioni di A4000 e A1200 senza problemi. Sia ECS che AGA hanno sono dotati di registri per cambiare entro certi limiti le frequenze video. A partire dal kickstart 2.0 difatti vengono forniti file (nel cassetto "Monitors") contenenti i valori che il sistema operativo deve scrivere nei registri per ottenere le frequenze associate al modo video. Cambiando questi valori sarebbe possibile adattare il modo video in modo che funzioni bene con il proprio monitor. Attualmente Commodore non intende rilasciare le specifiche, anche perche' molti monitor sono privi di circuiti di protezione che impediscano la sincronizzazione a frequenze per cui il monitor non e' stato progettato, quindi si corre realmente il rischio di fare danni! Normalmente per fortuna il guasto non e' fulmineo, ma e' preceduto da un allargamento del raster spesso accompagnato da un sibilo e variazione della luminosita'. Un programma che consenta di regolare a piacere le frequenze orizzontali e verticali di scansione, e dunque la quantita' di flicker e il rapporto altezza/larghezza dell'immagine, sarebbe facilmente realizzabile sia con il chip set ECS che con AGA: e' probabile che venga realizzato entro breve tempo. Il modo DblPAL su A4000 e A1200 utilizza una frequenza orizzontale di 27 Khz circa, per cui monitor multiscan come il NEC 4FG che sono al limite di funzionamento con i 31 Khz prodotti dalle schede deinterallacciatrici, non sincronizzano il DblPAL. Esistono versioni aggiornate de file "DblPAL" che curano il problema del bordo troppo ampio, talvolta risolvibile anche usando il file "VGAonly". La scheda flicker fixer Commodore per A2000 funziona perfettamente su A4000, ma solo nei vecchi modi grafici: la sua palette resta di soli 4096 colori. Per non avere distorsioni sui colori usando il Workbench o programmi che sfruttano i nuovi chip occorre una switch box per scegliere se collegare il monitor all'uscita della flicker fixer o a quella a 23 pin.